Se sono tornato davanti ai “denti del diavolo” è per via di un richiamo giunto dal profondo. Da giorni vagavo nel buio del gennaio nordico sguazzando in quel mare di malinconia che avevo tanto ricercato. Amo la malinconia, è una compagna di viaggio sincera. Ricordo che un tempo qui c’erano delle rocce assalite da impetuose correnti marine, oggi tutto è cambiato: un soffice letto di neve accoglie il mio corpo che si mantiene a debita distanza dall’oceano. Un oceano taciturno, che ora rappresenta per me un semplice colore: un sostegno blu, uniforme, sul quale poggia la cattedrale diabolica che come un antico vascello sembra intrappolata nel gelo. Fra le dune del deserto bianco faccio capolino, osservo con timore i denti aguzzi in lontananza finché non ricominciano a cadere dei fiocchi di neve e lo smarrimento si dissolve. Mi rendo conto di trovarmi nell'unico luogo in cui vorrei essere in questo momento. Mi adagio e gioisco in silenzio.

Ciao Andrea
La malinconia è un'emozione che va accolta ed ascoltata alla pari di qualsiasi altra emozione.
Sai come la penso a riguardo, mi rattrista il fatto che molte persone la associno ad un qualcosa di negativo.
Nella malinconia possiamo trovare la pace e sembra assurdo ma possiamo perfino trovare una sorta di serenità interiore!
E' un concetto un pò astratto, ma sono sicuro capirai :)
Trovo inoltre che in alcuni casi, quest'emozione, possa valorizzare ciò che abbiamo vissuto o stiamo vivendo.
Il connubio blu-neve mi fa impazzire, chi mi conosce lo sa :)
Come suggerisce il titolo, è pazzesco come in questa fotografia non si riescano a scorgere altri colori da quelli citati!
Fu come un ossimoro quello che provai quella sera: un'eccitazione malinconica. A
la dolcezza di un grembo materno!
💙