Sono giorni umidi, mi sveglio ogni notte con una pioggia che invece di respingermi mi attira a sé. M'incammino, voglio sentire l’acqua infiltrarsi nei vestiti e raggiungere il corpo, non ha senso cercare di rimanere asciutti. Contro cosa combattiamo? Ci stiamo disabituando al contatto con la natura. Amo bagnarmi, voglio bagnarmi. Il legame con l’acqua è purezza, sento il corpo familiarizzare man mano con nuove sensazioni e una volta fradicio la condizione di presunto disagio non può peggiorare e allora ti accorgi di essere di nuovo “asciutto”, non pensando più a quella metamorfosi. Essere asciutti o bagnati è solo uno stato mentale! Mi sento un tutt’uno con la foresta brumosa che sta per risvegliarsi. Volgo lo sguardo verso l’alto per godere delle sottili gocce che battono contro il mio viso, piove sulle mie ciglia e le lacrime si fondono con la purezza assoluta che ho trovato in queste settimane da solo nei boschi. È quasi giorno e d’improvviso la pioggia cessa, le nebbie cominciano a diradarsi e un bagliore mi rivela qualcosa di inaspettato: entro allora a far parte di un mondo sospeso, fatto di giardini pensili e di forme preistoriche. I parrocchetti che gridano nell’aria mattutina diffondono lo stesso suono dei dinosauri alati che disegnavo da bambino e che chissà, forse sui rami di quelle piante uscite da un sogno avrebbero trovato rifugio. Intanto io, ho trovato il mio.

Che dire...mi ci sono ritrovato nella tua descrizione.
Non possiamo solo essere spettatori di un qualcosa. La Natura non può parlare, ma può comunicare. Lo fa attraverso il sole, la pioggia, il vento, la neve, il ghiaccio. Lo fa costantemente.
Ciò che dobbiamo fare è saper ascoltare, usando tutti i 5 sensi che abbiamo.
Cosa potremmo trarre dalle nostre esperienze se non avessimo vissuto, dialogato con la Natura bagnandoci, soffrendo il freddo oppure facendoci schiaffeggiare dal vento?
La casa è un concetto relativo, ci si può sentire a casa anche in mezzo al nulla.
"Camminare solo col bel tempo - e rimanere a casa col vento, la pioggia e la neve - vuol dire perdersi metà dell'esperienza. Forse la metà migliore" R.W.Emerson
È proprio così 🙂 Casa non è sempre un luogo delimitato da quattro mura. Casa è amore, casa è un luogo dove poter sognare...
Un posto del genere faccio fatica a immaginarlo, ma questa fotografia lo rende possibile. Riesco a teletrasportarmici e a sentire i suoni della natura.
E' fantastica!
Grazie di cuore Ale, sono contento che quest'immagine sia riuscita a coinvolgerti emotivamente 🙂 A presto, Andre
Foto e riflessione stupenda. Credo che la parola principe che hai scelto racchiuda tutto in se...rifugio. Per me è sempre stata associata ai boschi.
Gaetano
Ti ringrazio Gaetano, appena finito questo periodo ci trasferiamo in quarantena nei boschi 😉 Buona giornata, Andre
Ognuno di noi ha bisogno di un rifugio. Che non necessariamente è un posto sicuro. Ma sicuramente è un luogo dove sentirsi liberi e soprattutto in contatto con le parti di noi che tendiamo a nascondere.
Riflessione che condivido e fotografia che ammiro per il senso primordiale che mi trasmette.
Marco
Ti ringrazio Marco 😉 Buona giornata! A