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Credere ai fantasmi fa bene

Aggiornamento: 28 set

A volte una semplice intuizione può trasformare un'esperienza in un qualcosa di ancor più arricchente, costruttivo e divertente!

Quest'immagine piuttosto recente è stata scattata durante l'ultimo photo tour in Namibia e potrebbe rappresentare l'emblema di quello che significa per me "esplorare nuovi territori". Non mi riferisco a territori geografici, ma a spazi fotografici e creativi. Ognuno di noi ha predisposizioni e gusti personali che, troppo spesso (io compreso), siamo poco avvezzi a mettere in discussione.

A volte la fotografia è puro divertimento e intuizione. Conviene non prenderla sempre troppo sul serio e non pensare ossessivamente al risultato finale: rischieremmo di perdere grandi occasioni!


Quel tardo pomeriggio ci trovavamo nella città fantasma di Kolmanskop, nei pressi del piccolo e affascinante centro portuale di Lüderitz, nel sud ovest della Namibia.

Kolmanskop vide la luce all’inizio del 1908, quando furono scoperti abbondanti giacimenti di diamanti in quell'area: in poco tempo si trasformò in una prospera cittadina mineraria in stile europeo, con case eleganti, un ospedale, una scuola, un teatro e addirittura una pista da bowling, nonostante l’ambiente desertico circostante. La fortuna di Kolmanskop tuttavia durò solo per un breve periodo. Dopo la prima guerra mondiale infatti i giacimenti si esaurirono gradualmente e, negli anni ’30, la corsa ai diamanti si spostò in altre aree più a sud. La città fu così abbandonata negli anni ’50, lasciando che le sabbie del deserto si rimpossessassero gli edifici.

Oggi gli edifici sono parzialmente sommersi dalla sabbia, che crea scenari spettacolari e surreali. Le atmosfere che si possono respirare sono a tratti spettrali, soprattutto prima dell'alba e dopo il tramonto, quando l'oscurità sembra avvolgere tutto... È particolarmente stimolante cercare di interpretare questo paesaggio umano che è stato brutalmente rivendicato dalla natura. Gli spunti non mancano, sia all'esterno degli edifici che all'interno, dove il senso di abbandono e gli infissi divelti dal tempo, trasformano questa città fantasma in un parco giochi per ogni fotografo.

Ci si perde fra i dettagli fatti di carte da parati rovinate, porte scardinate che stanno in piedi grazie alla grande quantità di sabbia che ha investito i vari locali. E poi la luce calda di alba o tramonto che va a creare magnifici contrasti ovunque cada lo sguardo.

La sabbia all'interno degli edifici è sicuramente l'elemento più affascinante dal punto di vista reportagistico, così come i tenui colori delle pareti che dialogano magnificamente con il beige del deserto!

Nonostante la lontananza, il turismo (fortunatamente non di massa) è arrivato anche qui.

Benché fossimo quasi sempre soli durante le nostre esplorazioni a Kolmanskop, abbiamo dovuto fare i conti con un dettaglio inevitabile: le impronte lasciate dai visitatori.

Il sogno di ogni fotografo è trovare piccole dune immacolate per raccontare il contrasto tra natura e uomo, ma basta un passo per rovinare quella perfezione. Trovare sabbia davvero “vergine” è quasi impossibile... Noi stessi abbiamo contribuito a calpestare quelle sabbie e a rendere l'ambiente un po' meno affascinante e cinematografico.

Solo i fantasmi non lasciano orme...ma sanno farsi sentire fra quelle mura.

La foto

Premesso che nei nostri viaggi privilegiamo sempre e comunque l'esperienza, la conoscenza, l'emozione. A volte l'immagine ideale è semplicemente irrealizzabile per motivi concreti ed evidenti (anche se qualcuno potrebbe obiettare tirando in ballo l'intelligenza artificiale...).

Questo però non significa che non abbia senso provare a entrare in quel luogo per un attimo, in quella dimensione sospesa. Provare a coglierne l'essenza, ad udire il soffio del vento che porta con sé nuvole di sabbia dal deserto limitrofo. Le bordate di sabbia che al tramonto sbattono contro le porte delineandone i profili, come se raggi d'oro stessero esplodendo da dietro la parete, fuoriuscendo da uno scrigno segreto.

Il processo di riconquista della cittadina da parte della natura deve essere durato molti anni ed è tuttora in atto. Nessuno potrà mai testimoniarlo davvero, servirebbe un timelapse di intere epoche per poter capire che cosa sia accaduto e che cosa tuttora accada fra quegli edifici.

Così ho proposto un piccolo esperimento per ricreare, in modo artigianale, l’effetto del vento che porta con sé la sabbia, in modo da stimolare la fantasia dei ragazzi.

Allora ecco una porta socchiusa, con un piccolo spiraglio che fa intravedere la luce dorata del tramonto... Tutto tace, non c'è un filo di vento. Viste le impronte sparse per le varie sale, una foto "classica", come molte se ne vedono sul web, non funzionerebbe. Era il caso di lavorare di fantasia: è stato sufficiente mettere sul treppiede le nostre fotocamere con la composizione migliore possibile e, alternandoci nella stanza dietro quella porta bianca, ci siamo divertiti a sollevare nuvole di sabbia in maniera frenetica (con mani e piedi, come farebbe un cagnolino!). La luce sempre più calda del sole e un'esposizione sufficientemente lunga avrebbe fatto il resto! Raffica: 5, 10, 30 scatti, non restava che selezionare la resa migliore.


Quante risate! L'atmosfera spettrale era sicuramente svanita...ma eravamo un gruppo di amici, uniti dalla passione e dalla voglia di raccontare un qualcosa di apparentemente falso (non c'era vento, non c'era sabbia portata dal vento, nessun tipo di dinamismo nella scena reale) ma assolutamente vero. Solo la voglia di essere creativi, di sperimentare con la luce. Momenti proficui, utili per imparare a ragionare in maniera diversa, senza abbattersi per non essere riusciti ad ottenere la "fotocartolina" del luogo. Con la gioia di aver passato momenti indimenticabili in un luogo unico al mondo che, quando giungono le tenebre, è infestato di fantasmi. Noi crediamo ai fantasmi, perché crederci fa bene... Fa sognare, fa tornare bambini. Da più valore all'esperienza.


ree

Per i più tecnici e curiosi ecco qualche dato:

  • Fotocamera: Canon 5D MKIV

  • Obiettivo: 24-105mm f/4 @ 35mm

  • Tempo di scatto: 1/15

  • Diaframma: f/8

  • Sensibilità ISO: 400


Con tutta probabilità torneremo negli spazi immensi della Namibia nel 2027, non perdetevi nessun aggiornamento: TUTTI I VIAGGI A presto,

Andre

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