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La mia esperienza con l'armocromia

Immagine del redattore: Andrea PozziAndrea Pozzi

Di recente la mia curiosità mi ha spinto a prenotare una seduta di armocromia presso una nota esperta a Bologna.

Siccome i colori sono parte integrante della mia vita e del mio lavoro da sempre sono felice di condividere con voi la mia esperienza.

Mi piace tutto quello che ha a che fare con il colore, con i contrasti, con gli accostamenti e le reazioni emotive ad essi collegate. Sono anche attratto dal mondo della moda e mi ha sempre affascinato l'idea di abito come importante mezzo di comunicazione.

Ma prima una piccola introduzione.


Che cos'è l'armocromia?

Si tratta di una teoria cromatica che si basa sulla classificazione dei colori in diverse stagioni (primavera, estate, autunno e inverno) per individuare quali tonalità si armonizzano meglio con le caratteristiche fisiche di una persona (la carnagione, il colore degli occhi e dei capelli). L'obiettivo principale di questa analisi è quello di aiutare il soggetto a scoprire quali sono i colori che maggiormente lo valorizzano. Secondo questa teoria, ciascuna stagione ha una propria gamma di colori che si adattano meglio alle diverse caratteristiche dei singoli individui.

  1. Primavera: si caratterizza per tonalità calde e luminose come il pesca, il corallo, il verde mela, il giallo tenue e l'avorio. Le persone con carnagione chiara, occhi chiari e capelli biondi o ramati sono spesso associate a questa stagione.

  2. Estate: prevalgono i colori freschi e tenui come il rosa antico, il lilla, il celeste, il grigio perla e il blu chiaro. Le persone con carnagione chiara e fredda, occhi chiari o scuri e capelli biondi, castani o neri sono considerate tipicamente dell'estate.

  3. Autunno: si caratterizza per colori caldi e terrosi come il marrone, l'arancione, il verde oliva e il senape. Le persone con carnagione calda, occhi nocciola o marroni e capelli castani o ramati sono spesso associate a questa stagione.

  4. Inverno: predominano i colori vivaci e intensi come il rosso, il blu elettrico, il viola e il verde smeraldo. Le persone con carnagione fredda, occhi scuri e capelli neri, castani scuri o biondi freddi sono spesso considerate tipicamente dell'inverno.


Senza dubbio l'armocromia può essere uno strumento interessante per chi vuole sperimentare e migliorare il proprio stile personale. Scoprire quali colori ci donano può davvero fare la differenza nell'aspetto generale e anche nella nostra autostima. Troppo spesso si sottovalutano questi aspetti quando ci troviamo a fare compere. È indubbio che indossare tonalità che mettano in risalto le nostre caratteristiche può farci sentire più sicuri e attraenti nella vita di tutti i giorni.


Tuttavia, è fondamentale mantenere sempre un equilibrio tra seguire i consigli di un esperto nel campo e rimanere fedeli a noi stessi. Ogni individuo è unico. Non dovremmo mai sentirci obbligati a seguire rigide regole riguardo ai colori solo perché sono considerati "giusti" per noi secondo i criteri dell'armocromia.

L'arte dell'abbigliamento e anche del makeup è una forma di espressione molto personale, e talvolta possiamo sentirci attratti da tonalità che potrebbero non essere perfettamente in sintonia con la nostra "stagione cromatica".

L'armocromia tuttavia è solo uno degli elementi da considerare quando si tratta di stile e moda. Fattori come il taglio dei vestiti, la struttura del corpo e il nostro gusto personale giocano un ruolo altrettanto cruciale. Non dovremmo pertanto permettere che l'armocromia diventi un limite che ci impedisca di esplorare e sperimentare.


Io ad esempio dopo l'analisi sono risultato essere un "Autumn Deep": ho carnagione abbastanza scura, occhi e capelli castano scuro. Poco contrasto in generale. Al termine della sessione mi è stato fornito un biglietto con la palette di colori che, in teoria, dovrei ricercare durante una seduta di shopping.

Mi sono stati consigliati colori prevalentemente caldi, contrasti lievi e tonalità non troppo accese. È stata sicuramente un'esperienza interessante e formativa, ho scoperto cose nuove e molte già le conoscevo per via degli studi pregressi sulla teoria del colore durante i miei anni all'università e anche più recenti, riguardo fotografia e pittura.

Per concludere direi che l'armocromia è sicuramente un prezioso strumento per acquisire una migliore comprensione dei colori e valorizzare il proprio aspetto. La nostra individualità e autenticità sono altrettanto importanti, anzi, ancor più importanti. Utilizzare l'armocromia come una guida può essere senz'altro positivo ma è essenziale a mio parere mantenere sempre una visione molto aperta, sentendoci liberi di esprimere la nostra personalità attraverso i colori e le tonalità che più ci attirano. La moda dovrebbe essere divertente e un modo per esprimere chi siamo, senza dover rinunciare alla nostra unicità.

Ok Andrea ma tutto questo che c'entra con la fotografia? C'entra eccome! In ogni immagine che scattiamo ci sono diverse chiavi di lettura, soprattutto a livello cromatico. A volte scattiamo per istinto senza interrogarci troppo. Altre volte, attraverso un uso cosciente del colore, abbiamo la possibilità di trasmettere allo spettatore questo o quello stato d'animo. Quindi bilanciamento del bianco, uso di colori complementari, utilizzo di tonalità più o meno sature ci permettono di guidare l'occhio dello spettatore e soprattutto il cuore verso il punctum (citando Roland Barthes), ossia ciò che ci coinvolge maggiormente in una fotografia. Non c'è solo il soggetto ben riconoscibile in una foto, a volte il soggetto stesso di un'immagine può essere il colore, un semplice accostamento, una bicromia ricercata.

La fotografia è meravigliosa, il colore è meraviglioso. Attraverso lo studio della teoria del colore abbiamo la possibilità di aprire la nostra mente verso la realizzazione di immagini che mai avremmo immaginato prima...

Dopotutto anche nelle fotografia ritraiamo noi stessi in un certo senso. "Armocromizziamo" il contenuto dei nostri lavori quindi! Esprimiamo quello che siamo, ciò che sentiamo...e le fotografie cominceranno ad assomigliarci sempre di più!


Un abbraccio a tutti voi, vi auguro un agosto pieno di colore. Andre

 
 

6 comentarios


Ege
Ege
17 ago 2023

Mmmm... io mi vestirei sempre di Nero :-), secondo te cosa vuol dire?

scherzi a parte, io sono molto influenzata dall'umore nelle scelte dell'abbigliamento, ma ho sempre delle certezze... il nero è davvero uno dei colori che metto di più e so per certo che certi colori non li indosserei mai. anche nella vita, e nel contatto con la natura (non parlando di fotografia ovviamente) ci sono colori che mi attraggono e mi emozionano più di altri... Penso, come dite negli altri commenti, che questo sia legato all'unicità di ciascuno di noi...


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Andrea Pozzi
Andrea Pozzi
30 nov 2023
Contestando a

Ciao Ele! Anche io ho dei colori prediletti e solitamente sono quelli riconducibili all'autunno, che poi casualmente è risultata essere "la mia stagione". L'importante è sentirsi a proprio agio a mio parere, poi si possono fare mille discorsi a riguardo. A volte provare a uscire dagli schemi può aiutare a capire che, a livello espressivo, un colore può dire tanto...su una fotografia così come su un tessuto e su un incarnato. E poi ce lo siamo detti tante volte: noi evolviamo e quindi quello che oggi è tabù magari domani sarà amico! Ne parleremo a voce ;) Un abbraccio, A

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Invitado
04 ago 2023

Non avevo in effetti mai pensato Andrea all'importanza del colore in questi termini... Comprendo che per un fotografo possa essere importante e, come dici tu, incuriosirsi e approfondire può giovare alla persona per intero (non solo dal punto di vista fotografico). Il rischio tuttavia di "incasellare" se stessi e forse anche gli altri è alto..In un mondo in cui siamo bombardati letteralmente di immagini e modelli da seguire si fa molta fatica, credo, a scorgere la propria unicità. Detto ciò, grazie davvero per questi nuovi e interessanti spunti di riflessione :-)

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Andrea Pozzi
Andrea Pozzi
10 ago 2023
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Ciao Maria! Di certo non c'è nulla di scontato. Ogni percorso di vita è diverso, impossibile generalizzare. Forse la cosa più difficile non sta nello scoprire, durante il nostro cammino, che cosa ci sia dentro di noi...bensì nel concederci semplicemente il tempo di esplorarci, cosa che troppo spesso non mettiamo in atto principalmente per timore. In generale abbiamo paura di stare da soli ma dovremmo reagire a questo...e considerare gli attimi di solitudine come un grandissimo privilegio e un prezioso momento di crescita personale. Potremmo discuterne per giornate intere, è un tema molto interessante e poco soddisfacente da trattare via chat purtroppo. Magari un giorno avremo l'opportunità di chiacchierare a riguardo ;) Un abbraccio, grazie ancora Andre

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