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Il cimitero di Kuusamo

Basta tenere gli occhi ben aperti e le cose accadono. Il mese scorso mi trovavo a Kuusamo, nella Lapponia finlandese. A ridosso del circolo polare artico le giornate in gennaio sono molto, molto brevi. Ero atterrato da poco nella bianca Finlandia e il giorno successivo sarebbero arrivati anche i partecipanti del consueto photo tour dedicato al fenomeno della galaverna, qui nel lontano nord (vedi galleria fotografica: A CRYSTAL FOREST).


Dopo avere ritirato il pulmino all'aeroporto, attraversavo la grigia e spoglia cittadina di Kuusamo (facente parte della regione dell'Ostrobotnia Settentrionale), diretto verso quello che sarebbe stato il nostro accogliente chalet, vero e proprio nido per la settimana. Il mio occhio vagava qua e là nel bianco, poche persone in giro in una luce uniforme e quasi accecante, era impossibile indovinare che ore fossero. Ecco che sulla mia sinistra, a pochi metri dalla strada, compare il cimitero comunale. Mi hanno sempre affascinato i cimiteri, mi piace camminare fra le tombe. Nei miei viaggi ne ho visti di incredibili: dal cimitero della Recoleta di Buenos Aires alle infinite distese di croci bianche o nere sulla costa della Normandia. Ricordo le suggestive lapidi dei cimiteri irlandesi e nord irlandesi, così come le croci con vista oceano in Scozia o i minuscoli campisanti andini. Questo di Kuusamo però aveva una caratteristica che lo differenziava da qualsiasi altro cimitero visto prima: l'abbondante quantità di neve che ricopriva quasi totalmente la maggior parte delle tombe e lo sforzo evidente da parte dei cari dei defunti nel farsi strada per raggiungere il luogo della preghiera.

La luce cominciava a calare e qua e là qualche lampada votiva sbucava dalla coltre di neve con un'energia vitale e speranzosa che mai avevo percepito prima.



Il cimitero diventa così un luogo confortante, ho come la sensazione che le persone qui sotto stiano semplicemente riposando "sotto le coperte", che lo strato di neve sia per loro una benedizione e una garanzia di poter riposare effettivamente in pace. Dopo minuti di solitudine compare una signora sulla sessantina che muovendosi in silenzio raggiunge la tomba di un caro.

Non incrocio propriamente il suo sguardo ma dalle movenze sembrava compiere un rituale, lontana dalle sofferenze legate alla perdita ma piuttosto in connessione con chi, almeno fisicamente, non era più presente nella sua vita. Pochi minuti che valgono tanto e che ancora una volta mi hanno fatto capire la forte connessione con l'altro mondo, il concetto di accettazione, di pace e di speranza.

Il cimitero di Kuusamo ha dato un ulteriore senso al mio ennesimo viaggio in queste terre che amo così tanto.

Un abbraccio a tutti voi,

Andre

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