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Gli occhi del Medio Oriente

Ho avuto il grandissimo privilegio di visitare due volte l''Isola di Socotra, in Yemen, fra il 2022 e il 2024. Entrambe le volte sono tornato a casa con un bagaglio di esperienza immenso.

Socotra era da molti anni nella mia lista dei viaggi da sogno, principalmente per la presenza di alberi straordinari ed endemici in questo pezzo di terra baciato dal Mar Arabico e dall'Oceano Indiano. Sapete quanto io sia amante dei luoghi remoti, dimenticati, quanto sia appassionato di alberi strani ed endemici! Socotra non poteva che essere uno dei "miei posti". Gli alberi Sangue di Drago, gli alberi Bottiglia..."creature mitologiche" che abitavano i miei pensieri da troppo tempo. In questi ambienti ho più volte avuto la sensazione di trovarmi all'interno di un videogioco di ruolo, ricordando le ore serali spese in passato a inseguire paesaggi fantastici davanti a un televisore! Mentre mi perdevo fra i sentieri tortuosi dell'isola e i suoi alberi antichi, mi rendevo conto che i miei sogni erano diventati finalmente realtà... Ma cos'è successo oltre a questo? Beh, sicuramente i paesaggi che ho potuto ammirare mi hanno lasciato sbalordito e senza alcun dubbio gli alberi che tanto bramavo di poter conoscere e abbracciare non mi hanno deluso, anzi.


Parallelamente all'emozione legata alla scoperta geomorfologica dell'isola devo però confessarvi che quello che ho trovato a livello umano mi ha colpito e, forse, cambiato per sempre. Qui sotto condivido con voi alcuni degli sguardi e dei sorrisi più belli che ho incrociato fra le strade del paese di pescatori di Qalansiyah, durante una magnifica serata condivisa con l'amico Andrea, che ringrazio pubblicamente per la compagnia.



Non sono ancora così avvezzo a questo genere di fotografia e non ci sono pretese "artistiche" dietro questi scatti. Ho semplicemente voluto uscire dagli schemi con l'intento di portare con me quei momenti indimenticabili: calore, vicinanza, sintonia.

E di portarli anche a voi.


Si parla spessissimo di Medio Oriente.

Tante, troppe volte alla leggera, senza alcun tipo di conoscenza. Non mi ritengo un grande esperto di religione o di geopolitica ma una certezza ce l'ho: quello che ho avuto la fortuna di vedere e testimoniare in prima persona ha un valore inestimabile e mi ha permesso di farmi un'idea più chiara di quali siano le reali dinamiche "là fuori". A volte mi piace pensare a un mondo senza mass media, senza pregiudizi, un mondo fatto di persone diverse ma con punti di contatto che non ci si può immaginare.

Incontrare l'umanità, che sia in Medio Oriente, in Africa o in Asia, poco importa. È un privilegio.

In quegli occhi che osservavano il mio obiettivo fotografico mi ci sono specchiato e forse per la prima volta nella vita, in una maniera così intensa, ho provato un senso di fratellanza che definirei commovente. Autostima, ironia, timidezza, il preoccuparsi dell'aspetto fisico o al contrario l'orgoglio nel mostrare un proprio "difetto"...esiste tutto anche qui!

Come ci sono arrivato? È vero, Socotra fa parte del tormentato Yemen e sembrerebbe impossibile raggiungerla. In realtà non è così! Grazie a un prezioso contatto, nel 2022 ho potuto coronare il mio sogno e ora posso dire con orgoglio di aver conosciuto uno del luoghi più pazzeschi (e fragili) di sempre.

Chissà per quanto tempo sarà ancora possibile visitare l'isola, chissà se il turismo rimarrà di nicchia (un totale di 1000 visitatori circa nel 2022!) o se, come spesso capita nel periodo storico dominato dai social, esploderà come destinazione turistica (?). Al momento l'assenza di elettricità o di strutture ricettive nell'isola potrebbero rappresentare un deterrente? O forse un grave rischio per un eden non ancora pronto a ospitare grossi afflussi turistici?

Sarà solo il tempo a dare una risposta. Una certezza però esiste: le cose stanno cambiando e il lato genuino, intatto (sia naturalisticamente che culturalmente parlando) di Socotra è destinato a mutare per sempre. Già dal 2022 al 2024 certe dinamiche sono cambiate.

Mi auguro di poterci tornare nei prossimi anni e di potervi raccontare del contrario... Per ora non mi resta che ringraziarti, Medio Oriente! Grazie per gli scambi, per i sorrisi e soprattutto per avermi fatto crescere ancora un pochino.


Presto tornerò fra di voi. Un abbraccio,

Andre

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