La magia delle cascate effimere del Fiordland
- Andrea Pozzi
- 19 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Il Fiordland National Park, nell’estremo sud-ovest della Nuova Zelanda, è uno dei luoghi più umidi del pianeta. E non è un’esagerazione: in alcune aree, come Milford Sound, le precipitazioni annue superano i 7.000 mm, il che equivale a più di 200 giorni di pioggia l’anno!
Ma il clima del Fiordland è molto più di un semplice dato meteorologico. È un vero e proprio architetto del paesaggio, che plasma vallate, fiordi, foreste e cascate.

La pioggia qui non è una costante, arriva spesso sotto forma di rovesci improvvisi e violenti, che possono durare poche ore o addirittura interi giorni.
Nei periodi più intensi (in genere tra primavera e inizio estate australe, cioè da ottobre a gennaio), possono cadere decine di millimetri all’ora, trasformando ogni parete verticale in una sinfonia d’acqua.
Da diversi anni viaggiamo in quest'area del pianeta, proprio in questo periodo (solitamente a novembre/dicembre). Sembrerebbe masochismo ma così non è! Non sono solo le magnifiche fioriture di lupino selvatico e ginestra a farci propendere per questo periodo...ma sono proprio le precipitazioni nella zona del Fiordland!
Per i fotografi, la pioggia non dovrebbe rappresentare un ostacolo ma un dono. Le nuvole basse, la nebbia che si insinua tra i picchi, la luce diffusa e (in questo caso specifico) la comparsa delle cascate effimere, creano un contesto visivo impareggiabile.
Non si fotografa “nonostante” il clima, ma grazie ad esso!
28 Novembre 2024, Fiordland National Park, Nuova Zelanda.
Uno dei luoghi più piovosi del pianeta.
Il cielo oggi riversa sulla terra tutta la sua potenza. Il paesaggio è pronto a rivelare la sua anima più autentica.
“Quando diluvia, e succederà, preparatevi. Dovrete esserne felici.” È una frase che ripeto spesso ai ragazzi durante i photo tour, e ogni volta mi guardano con occhi straniti, come se stessi scherzando :D Ma chi ha avuto la fortuna di trovarsi sulla strada per Milford Sound in un giorno di pioggia vera, sa che non esiste momento migliore per essere là fuori.

Il Fiordland non è un posto che si visita. È un luogo che si vive sulla propria pelle.
Nei giorni sereni è certamente meraviglioso. Sì ha la possibilità di ammirare ogni dettaglio, dalla felce arborea all'acqua che scorre placida, dai picchi aguzzi ai simpatici kea (simpatici uccelli tipici della Nuova Zelanda) che svolazzano qua e là.
Ma nei giorni in cui il cielo si abbatte con furia sulle foreste primordiali e sulle pareti scoscese, il Fiordland si trasforma in un qualcosa di mitico e unico al mondo. La pioggia scivola tra i versanti come una vernice liquida, e nel giro di pochi minuti, decine, centinaia di cascate si materializzano dal nulla. Nascono ovunque, forse sono migliaia in realtà, scorrono tra le fessure delle rocce, fra gli alberi, da dietro ogni curva della strada (guardare il video qui sotto per credere!).
È uno spettacolo che dura solitamente poco.
Un paio d'ore? Forse meno.
Poi tutto scompare, è come la chiusura di un sipario a fine spettacolo.
Durante l’ultimo tour in Nuova Zelanda, proprio nel cuore dell’estate australe, abbiamo avuto il privilegio di trovarci nel posto giusto al momento giusto. Ricordo il momento in cui ci siamo fermati, tutti a bocca aperta. I commenti di stupore si intrecciavano per poi lasciar spazio al silenzio e alla pura contemplazione. Davanti a noi, le pareti del fiordo erano letteralmente in lacrime. L’acqua precipitava giù da ogni direzione, come se il cielo avesse deciso di fondersi con la terra. Praticamente impossibile fotografare ma non importava.
Il nostro era un incontro intimo con l’essenza del territorio. È estremamente importante a volte capire che in certi luoghi la natura non è qualcosa da immortalare a tutti i costi, ma qualcosa da onorare.

"Piove troppo". "Non vale la pena". Qualcuno può di certo fare un pensiero del genere, soprattutto quando c'è da svegliarsi presto la mattina per provare a conquistare emozioni uniche...
Ed è comprensibile, ci mancherebbe. Ma quando viaggiamo l'obiettivo è un altro: vivere, lasciarsi sorprendere. E sentirsi grati. Molto spesso è quando tutti dormono oppure quanto tutti gettano la spugna che la magia prende vita! Non nei panorami da cartolina, ma nei momenti in cui la natura diventa imprevedibile, drammatica, autentica. Uscire sotto la pioggia, infradiciarsi fino alle ossa, avere la macchina fotografica protetta alla meno peggio e magari le mani congelate...questa è vita!
Il Fiordland è un luogo che non si concede facilmente. Un posto che ti chiede di fidarti, di essere disposto a un piccolo sacrificio, di essere aperto ad affrontare le intemperie.
Le cascate effimere sono il simbolo di tutto questo: della bellezza che appare e scompare, della natura che non si lascia imbrigliare, dell’esperienza che vale molto più dell’immagine.
In fondo, viaggiare davvero non è andare alla ricerca del "bel tempo". Vuol dire ricercare l'essenza di un luogo...e nel Fiordland quell'essenza non vi lascerà asciutti! ;)
Ebbene sì! Torneremo in Nuova Zelanda, mi raccomando non perdete nessun aggiornamento nella sezione photo tours: TUTTI I VIAGGI
Un abbraccio e a presto,
Andre
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