top of page

Un percorso insidioso

Aggiornamento: 28 nov 2023

Visitai il nord della Spagna per la prima volta all'età di 19 anni, fresco di patente guidai con orgoglio l'auto di mio padre (con i miei genitori a bordo!) da Bormio, mia città natale, sino al Portogallo e ritorno. I ricordi non sono freschi ma ogni tanto affiora qualche flashback di quell'avventura itinerante senza troppi programmi. Un giorno ci sarei tornato, pensavo allora.

E ci sto tornando in effetti, ripetutamente! Ogni anno l'appuntamento con il workshop fotografico nella costa settentrionale della penisola iberica lascia stupiti i partecipanti per la singolarità e varietà dei paesaggi offerti! Dalla Galizia ai Paesi Baschi, passando per Asturie e Cantabria. Innumerevoli spunti fotografici, paesaggi primordiali in continuo mutamento grazie alle ampie maree che si possono osservare in questa zona e grazie a un Oceano Atlantico che spesso qui fa sul serio... La particolarità numero uno che si può osservare però è il cosiddetto "flysch". Il flysch è un tipo di roccia sedimentaria composta da strati alternati di sabbia e argilla o marna. Si forma durante il sollevamento di catene montuose, quando i sedimenti erosi dalla montagna si depositano rapidamente in un ambiente marino. Questa deposizione avviene principalmente attraverso frane sottomarine e correnti di torbida. Sebbene il termine "flysch" (voce dialettale della Svizzera tedesca che significa china scivolosa) faccia parte di una concezione più vecchia della formazione delle montagne, è ancora ampiamente utilizzato dai geologi per descrivere queste sequenze sedimentarie.

N.B. Si parla di rocce di 50-60 milioni di anni!

«Quando si sono sollevate emergendo dai mari, le montagne sono state immediatamente sottoposte all'azione dell'erosione: i detriti provenienti dalle catene in formazione sono finiti negli adiacenti bacini marini – soprattutto negli avvallamenti a nord della catena – formando masse di sedimento scuro. Questi sedimenti, i detriti della tettonica, comprendevano il Flysch. Mentre la catena continuava la sua evoluzione, e la crosta si riduceva ulteriormente nelle ganasce della morsa tettonica, il Flysch stesso è stato coinvolto nel processo di piegatura e sovrascorrimento.»


(Richard Fortey, Terra, una storia intima, Torino: Codice edizioni, 2005, p. 125.)


La foto Dopo questa premessa veniamo all'immagine.

Mi trovavo su una delle innumerevoli "spiagge" della costa nord, in questo caso nei Paesi Baschi.

È possibile visitare certe aree solo ed esclusivamente con la bassa marea, altrimenti il rischio di annegamento è molto alto. Pensate che parlavo con un albergatore nella zona di Bilbao e mi diceva che non è raro che l'elicottero debba intervenire a salvare turisti per così dire ignari dei pericoli che l'alta marea o una semplice onda anomala possono portare! È essenziale osservare, documentarsi riguardo meteo e andamento giornaliero delle maree. Alcuni luoghi sono visitabili esclusivamente con marea molto bassa e non tutti i giorni essa si verifica, visto che il flusso di luna può variare e di molto nell'arco della settimana e dei mesi. Una volta raggiunta una caletta, con l'alzarsi della marea si rimane intrappolati senza via di fuga. Altra cosa essenziale da tenere a mente: indossare buoni stivali da pescatore, senza di essi è a volte impossibile avanzare e la suola deve essere sufficientemente spessa altrimenti le rocce acuminate vorranno tagliare i vostri piedi! Insomma un inferno, direte voi! In realtà non è così, fa parte del viaggio studiare, documentarsi e affrontare le sfide (piccole o grandi) che la natura ci mette di fronte. Nell'immagine vedete un dettaglio delle rocce chiamate flysch, di cui vi ho parlato brevemente qui sopra. File di roccia corrono parallele fra di loro, con forme aguzze che ricordano catene montuose colorate, piuttosto inspigabili! Sì, camminavo proprio su queste rocce, quasi in punta di piedi, con la paura di frantumarle (praticamente impossibile in realtà e per fortuna). Era come essere piombato in un micromondo con catene di monti immaginate da un bambino. Ho voluto quindi decontestualizzare con quest'inquadratura, come spesso mi piace fare, concentrandomi su un dettaglio di questo strepitoso e insolito pavimento (che sarebbe stato sommerso dalle onde in un'ora o poco più, secondo i miei calcoli!).


Per i più tecnici e curiosi ecco qualche dato:

  • Fotocamera: Canon 5D MKIV

  • Obiettivo: 16-35mm f/4 @ 20mm

  • Altro: filtro polarizzatore H&Y e treppiede Leofoto

  • Tempo di scatto: 1.6

  • Diaframma: f/13

  • Sensibilità ISO: 100

La Spagna del Nord è una delle aree geografiche diventate ormai tradizione negli ultimi anni e che torneremo a fotografare prossimamente! Tieni monitorati i viaggi fotografici, vengono aggiornati costantemente: TUTTI I VIAGGI Un abbraccio e alla prossima storia,

Andre

146 visualizzazioni

Post recenti

Mostra tutti

4 Comments


*Mary_P.*
Nov 28, 2023

Un'opera d'arte......

Like
Andrea Pozzi
Andrea Pozzi
Nov 28, 2023
Replying to

Grazie mille, gentilissima 😃

Like

Ege
Ege
Nov 17, 2023

La natura stupisce sempre, ma devo dire quelle “spiagge” mi resreranno nel cuore! Viaggio super!

Like
Andrea Pozzi
Andrea Pozzi
Nov 28, 2023
Replying to

Ogni giorno una sorpresa, cara Ele! Bellissimi ricordi. Grazie e a presto, Andre

Like
bottom of page