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Tornare bambini o esserlo sempre stati?

Aggiornamento: 29 set

Poche settimane fa passeggiavo con la mia nipotina Virginia lungo il fiume, a pochi passi da casa.

Il comune da quest'anno, in collaborazione con una propositiva cittadina, ha aperto proprio lungo la pista ciclopedonale una mini libreria aperta al pubblico, dove le persone possono fermarsi a leggere e vengono invitate a portare o prendere in prestito libri.

Da quando c'è questa accogliente casettina in legno, Virginia ama sfogliare i libri di questa piccola oasi culturale e per me è stato particolarmente emozionante passare qualche attimo con lei in quell'ambiente.

Curiosando fra la varierà di libri ci siamo imbattuti in un volume evidentemente datato...chissà come mai sono sempre quelli che mi attirano maggiormente: pagine un po' ingiallite, carta spessa, font "antiquati", odore di chiuso forse con sentori di vaniglia, una gioia insomma.

L'affascinante titolo riportava "Quando l'uomo non c'era" e allora ho deciso di sfogliarlo con mia nipote per fare un balzo nell'infanzia ed entrare con lei in quei mondi lontani che ho sempre fantasticato di raggiungere.


Dinosauri ed ere geologiche a noi lontane hanno sempre avuto un forte potere magnetico su di me e chi mi conosce bene sa che questa attrazione non si è di certo placata e che, quando viaggio in giro per il mondo, sono proprio i paesaggi primordiali ad attirarmi maggiormente.

Mi piace l'idea di testimoniare luoghi che richiamano tempi andati e che non sono ancora stati alterati dalla mano umana, una sorta di inno di speranza per combattere il catastrofismo che va tanto di moda al giorno d'oggi.


I problemi che il nostro pianeta e che noi come esseri umani dobbiamo affrontare sono ben chiari e vanno di certo discussi e possibilmente risolti. Questo però non significa che il nostro mondo sia ormai compromesso e che non ci siano realtà in cui "tutto va bene" o "tutto è normale" e meraviglioso. Stiamo vivendo la nostra vita, oggi, in questo 2024, e non possiamo trascorrerla lamentandoci continuamente, incolpandoci, sentendoci ormai spacciati.

La natura è là fuori pronta ad accoglierci e dobbiamo essere grati di quello che ancora abbiamo, godendo appieno dei benefici che essa può portare, degli insegnamenti che possiamo trarre da essa.


Con Virginia ho quindi cominciato a sfogliare le pagine di quel libro illustrato. Da rimanere a bocca aperta! Lei era entusiasta alla vista di specie animali e vegetali alquanto singolari e io sono tornato per un attimo un bambino...per poi rendermi conto, con mia grande felicità, di esserlo sempre stato!

Nella sezione dedicata al Giurassico, un'illustrazione mostrava un ambiente primordiale con piante di araucaria sparse nel paesaggio! Giusto pochi mesi fa mi trovavo fra quegli alberi singolari, nel Cile centrale, ammetto di essermi sentito privilegiato potendolo raccontare a mia nipote!



Sono ambientazioni da sogno quelle rappresentate sulle pagine mezze ingiallite del volume e ho voluto informare Virginia che sì, i dinosauri ormai non ci sono più, ma il contorno che li circonda in quelle immagini è ancora presente da qualche parte nel mondo (e anche dove viviamo noi, a tratti e per nostra fortuna)...e che non appena sarà un po' più grande la vorrò prendere per mano e accompagnarla con mamma e papà nei luoghi più straordinari del Pianeta!


Paesaggi che non sono quelli "da social", che non sono quelli facili da overtourism, bensì paesaggi dell'anima: vasti, primordiali, dimenticati, autentici. Tutti da esplorare con tanta gioia e curiosità.

C'è ancora spazio per stupirsi e per sentirsi partecipi, dovremmo forse fare tutti quanti un passo indietro piuttosto che avanti, per riprovare di nuovo quelle sensazioni che ci facevano brillare gli occhi da piccoli.

È giustissimo preoccuparci per il futuro del pianeta e delle future generazioni ma non possiamo nemmeno vivere nella paura. Trasmettendo l'amore per la natura, per il prossimo, possiamo educare intere generazioni, le stesse generazioni che saranno artefici del vero cambiamento.

Se non amiamo la natura non possiamo nemmeno amare noi stessi e di conseguenza il pianeta che ci ospita. Conoscere per tutelare, altrimenti ogni sforzo sarà vano.


No, non voglio vivere nella paura, non è lanciando messaggi di panico o diffondendo il catastrofismo che riusciremo a fare qualcosa per il genere umano.

Solo la bellezza ci salverà. E per conoscere la bellezza c'è bisogno di uscire là fuori, di documentarsi, di stare in movimento, di leggere e di sognare.

E allora se ci piacciono i dinosauri dovremmo andare a cercarli...perché il potere dell'immaginazione è infinito e con questo super potere potremo raggiungere risultati straordinari.


(Dopo questa esperienza, per stare in tema con l'articolo scritto lo scorso mese riguardo l'intelligenza artificiale (lo trovi QUI), ho voluto giocare con Midjourney e creare qualche immagine che mi riportasse in quelle terre che tanto sognavo da piccolo e che ancora reclamano il loro spazio nei miei sogni...)



D'altronde il mio cartone animato preferito era "Alla ricerca della valle incantata"!


Qui sotto vi lascio, per concludere. un breve racconto di viaggio.

Mi trovavo nella regione cilena dell'Araucanía, immerso in un bosco di alberi millenari sotto la pioggia battente, mentre mi proiettavo in un mondo antico...


Rifugio

Dal mio diario di viaggio. Araucanía, maggio 2018.

"Sono giorni umidi, mi sveglio ogni notte con una pioggia che invece di respingermi mi attira a sé. M'incammino, voglio sentire l’acqua infiltrarsi nei vestiti e raggiungere il corpo, non ha senso cercare di rimanere asciutti.

Contro cosa combattiamo? Ci stiamo disabituando al contatto con la natura. Amo bagnarmi, voglio bagnarmi. Il legame con l’acqua è purezza, sento il corpo familiarizzare man mano con nuove sensazioni e una volta fradicio la condizione di presunto disagio non può peggiorare e allora ti accorgi di essere di nuovo “asciutto”, non pensando più a quella metamorfosi.

Essere asciutti o bagnati è solo uno stato mentale!

Mi sento un tutt’uno con la foresta brumosa che sta per risvegliarsi. Volgo lo sguardo verso l’alto per godere delle sottili gocce che battono contro il mio viso, piove sulle mie ciglia e le lacrime si fondono con la purezza assoluta che ho trovato in queste settimane da solo nei boschi.

È quasi giorno e d’improvviso la pioggia cessa, le nebbie cominciano a diradarsi e un bagliore mi rivela qualcosa di inaspettato: entro allora a far parte di un mondo sospeso, fatto di giardini pensili e di forme preistoriche. I parrocchetti che gridano nell’aria mattutina diffondono lo stesso suono dei dinosauri alati che disegnavo da bambino e che chissà, forse sui rami di quelle piante uscite da un sogno avrebbero trovato rifugio.

Intanto io, ho trovato il mio."

Spero che Virginia, sfogliando quelle pagine, possa cominciare a sognare mondi lontani e affascinanti e che possa crescere sapendo apprezzare ciò che di straordinario la nostra Terra ha ancora da offrire, attingendo anche dall'eccezionale immaginazione presente nei più piccoli...con l'augurio ancor più grande di preservare quel dono per tutta la vita!


Life is beautiful. Un abbraccio,

Andre

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